Un giorno io ho perso una parola

sono venuta qui per dirvelo e non perché voi abbiate risposta

Non amo i dialoghi o le domande: mi sono accorta che cantavo in una orchestra che non aveva voci

Ho meditato a lungo sul silenzio, al silenzio non c’è risposta.

Alda Merini


venerdì 18 dicembre 2015

Se ami saprai


Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l'altro: 
"Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono". Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti.

lunedì 13 luglio 2015



"Piango a lungo. Così posso circoscrivere il mio lutto. 
Non lo si trova direttamente nella solitudine, nell'empirico ecc, c'è un tutto una specie di agio, di padronanza che deve far credere alla gente che io soffra meno di quanto non avrebbe pensato.
Esso è piuttosto là dove torna a lacerarsi la relazione d'amore, il "noi ci amammo". 
Il punto più bruciante nel punto più astratto..."


Roland Barthes

domenica 1 febbraio 2015

Aforisma


Vi sono suicidi invisibili, si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti
Gesualdo Bufalino

mercoledì 8 gennaio 2014





Nulla è in regalo, tutto è in prestito. | Sono indebitata fino al collo. | Sarò costretta a pagare per me | con me stessa, | a rendere la vita in cambio della vita.” 
(da Nulla è in regalo!; 1998)
Wislawa Szymborska Poetessa polacca, premio Nobel 02/07/1923 - 01/02/2012

Assomigliano a sordi coloro che, anche dopo aver ascoltato, non comprendono, di loro il proverbio testimonia: "Presenti, essi sono assenti".
Eraclito
accade... 






giovedì 12 luglio 2012

Amo in te






Amo in te

l'avventura della nave che va verso il polo

amo in te

l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte

amo in te le cose lontane

amo in te l'impossibile

entro nei tuoi occhi come in un bosco

pieno di sole

e sudato affamato infuriato

ho la passione del cacciatore

per mordere nella tua carne.

amo in te l'impossibile

ma non la disperazione.


Nazim Hikmet

domenica 6 maggio 2012

Alicante

Un'arancia sul tavolo i tuoi vestiti sul tappeto e nel mio letto, tu dolce presente del presente frescura della notte calore della mia vita. Jacques Prevert

sabato 28 aprile 2012

Poeti...


 
ll bambino che non gioca non è un bambino,

ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre

                                           il bambino che ha dentro di sé.


                                                                                 Pablo Neruda

domenica 8 aprile 2012

Ho bisogno di silenzio


Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.

Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina

disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.

Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.

Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.

Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
 Alda Merini

venerdì 30 marzo 2012






Ha nevicato molto sul mio destino
una pioggia torrenziale e felice
come quella dei santi.
Qualsiasi patria mi sarebbe andata bene
ma la grandiosità della follia
è stato il mio maggior culto.
A Torino ho messo radici segrete
ho inventato un comandamento
a cui non ho mai obbedito
e questa disobbedienza segreta
ha fatto fiorire i miei migliori versi.

A.M.

giovedì 29 marzo 2012

Perchè mi dici cose fuggenti



Perché mi dici cose fuggenti
che non sanno di vero,
perché inganni te stessa?
Il violino armonico che avevi dentro
si è rotto per sempre.
Inutile sperare...
Così spero che qualcuno
bussi alla porta,
e non solo il vento.


 Alda Merini

mercoledì 28 marzo 2012

Vieni sempre, vieni



Non avvicinarti.
La tua fronte, la tua infuocata fronte, la tua accesa fronte,
le impronte di certi baci,
questo bagliore che anche di giorno si vede se t’avvicini,
questo bagliore contagioso che mi rimane in mano,
questo fiume luminoso dove immergo le braccia,
dove non oso quasi bere,
per timore poi d’una vita dura ornai d’astro brillante.
Non voglio che tu viva in me come vive la luce,
con questo isolamento di stella che si unisce alla sua luce,
cui l’amore è negato attraverso lo spazio
duro e azzurro che separa e non unisce,
dove ogni astro inaccessibile
è una solitudine che, gemebonda, trasmette la sua tristezza.
La solitudine scintilla nel mondo senza amore.
La vita è una vivida corteccia,
una rugosa pelle immobile
dove l’uomo non può trovare il suo riposo,
per quanto scagli i suoi sogni contro un astro spento.
Ma tu non avvicinarti.
La tua fronte sfavillante,
carbone acceso che mi strappa alla stessa coscienza,
duello sfolgorante in cui di colpo provo la tentazione di morire,
di bruciarmi le labbra con il tuo contatto indelebile,
di sentirmi la carne disfarsi contro il tuo diamante rovente.
Non avvicinarti,
perché il tuo bacio si prolunga come l’urto impossibile delle stelle,
come lo spazio che all’improvviso s’incendia,
etere propagante dove la distruzione dei mondi
è un unico cuore che totalmente s’infiamma.
Vieni, vieni, vieni
come il carbone consunto e oscuro che racchiude una morte;
vieni come la notte cieca che mi avvicina il suo volto;
vieni come le due labbra segnate dal rosso,
per quella lunga linea che fonde i metalli.
vieni, vieni, amore mio; vieni, ermetica fronte, rotondità quasi movente
che brilli come un’orbita che nelle mie braccia si estingue;
vieni come due occhi o due profonde solitudini,
come due imperiosi richiami da una profondità che non conosco.
Vieni, vieni, morte, amore: vieni subito, ti distruggerò;
vieni, che voglio ammazzare, o amare, o morire, o darti tutto;
vieni, che tu rotoli come pietra lieve,
confusa come una luna che chiede i miei raggi!
 (di Vicente Aleixandre premio Nobel 1977)
 


L’amore è una soluzione atmosferica, è potassio e iodio, è delirio. A.M.

Nostalgia


Quando
la notte è a svanire
poco prima di primavera
e di rado
qualcuno passa

Su Parigi s'addensa
un oscuro colore
di pianto

In un canto
di ponte
contemplo
l'illimitato silenzio
di una ragazza
tenue

Le nostre
malattie
si fondono

E come portati via
si rimane.


 (Giuseppe Ungaretti)

lunedì 19 marzo 2012




Tu non saprai giammai che la tua anima viaggia
come in fondo al mio cuore un dolce cuore eletto;
e che niente, né il tempo, né altri amori,
né l’età, mai offuscheranno il fatto che tu sia stata.

Che la bellezza del mondo ha preso il tuo volto,
vive della tua dolcezza, splende della tua chiarità,
e che quel lago pensieroso in fondo al paesaggio
mi ridice soltanto la tua serenità.

Tu non saprai giammai ch’io reggo la tua anima
come una lampada d’oro che mi fa luce mentre cammino;
che un poco della tua voce è passata nel mio canto.

Dolce fiaccola, i tuoi sprazzi, dolce braciere,
la tua fiamma mi insegnano i sentieri che tu hai percorso,
e tu vivrai un poco, perché ti sopravvivo.


Marguerite Yourcenar
(1903-1987)

Canzone d'amore


Per dire cos' hai fatto
di me, non ho parole.
cerco solo la notte
fuggo davanti al sole.

La notte mi par d'oro
più di ogni sole al mondo,
sogno allora una bella
donna dal capo biondo.

Sogno le dolci cose,
che il tuo sguardo annunciava,
remoto paradiso
di canti risuonava.

Guarda a lungo la notte
e una nube veloce-
per dire cos' hai fatto
di me, non ho la voce.

Hermann Hesse

sabato 17 marzo 2012




Un giorno l'onda chiese al mare: "mi vuoi bene?". Ed il mare le rispose: "Il mio bene è così forte che ogni volta che t' allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l' essenza del mio esistere.".L'onda fu felice. Tra le braccia del mare.

Facendo finta, ogni volta di volare... via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose. Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l'onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l'onda potesse assaporare anch' essa quella precarietà che rende le cose preziose.L'onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni. E fanno finta che sarà l'ultima volta che l'onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi. Nel sogno di un bene senza fine. (Tony Kospan)

venerdì 16 marzo 2012

E più facile ancora

E più facile ancora mi sarebbe
scendere a te per le più buie scale,
quelle del desiderio che mi assalta
come lupo infecondo nella notte.

So che tu coglieresti dei miei frutti
con le mani sapienti del perdono...

E so anche che mi ami di un amore
casto, infinito, regno di tristezza...

Ma io il pianto per te l'ho levigato
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle.
Alda Merini
 

Terra e Fuoco

Terra e Fuoco